Verso fuori.

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Calendario 2017

E mentre tutto sembra scomporsi: febbrili le convulsioni della ragione, che giace sbronza in un fosso; mute le urla che lacerano il silenzio; feriti gli occhi dai frammenti del tempo spaccato; straziato lo spazio, costipato in un punto; ed esangue il fuoco perpetuo dell’uguaglianza,… mentre succede tutto questo, zitta zitta, senza dar nell’occhio, la Terra la sua, di rivoluzione, ha già conclusa. Senza sostare di fronte ad alcuna delle biforcazioni del labirinto. Beffarda e inesorabile, scrivendo le sue balte nelle ombre dei monti.

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Aggiornamento rapido

A breve pubblicherò almeno quattro articoli tra cui una fotocomposizione di Giove che tramonta nel foro del monte Priaforà, un documento su un paradosso relativistico della contrazione delle lunghezze, alcune immagini e video del transito di Mercurio di lunedì. Abbiate un po’ di pazienza!

Un passaggio insolito

Oggi sono stato testimone di una strana congiunzione aeronautico-astronomica. Verso le ore 13.00 ho notato delle mongolfiere in cielo, che discendevano placide la vallata dirigendosi in pianura. Non è la prima volta che succede: penso siano pilotate da un gruppo di tedeschi che si diverte a fare delle trasvolate delle Alpi d’inverno.

Sequenza passaggio mongolfiera

Questa volta c’erano due mongolfiere. Una, restando lontana, ha imboccato la valle del torrente Posina e si è allontanata per di là. L’altra, proseguendo sopra la Val d’Astico, ha sorvolato i colletti di Velo puntando su Schio. È stato questo secondo pallone che si è reso protagonista di un passaggio sopra il disco solare, una specie di piccolo transito nel quale l’ombra dell’aerostato ha eclissato parte del Sole. Ne ho realizzato una piccola sequenza di foto, riprodotta qui.

È interessante notare gli effetti di diffrazione che si manifestano vicino alle intersezioni tra l’ombra della mongolfiera e il disco solare; questi sono visibili in particolar modo nella seconda e quinta immagine. Nel caso dei transiti planetari e quando ripresi con lenti a basso ingrandimento, essi danno luogo a delle forme “a goccia” del disco del pianeta transitante, difficili da fotografare. Il primo a descrivere fenomeni simili fu Leonardo: il genio toscano si accorse infatti che le ombre di due oggetti di uniscono “baciandosi” prima che gli oggetti si tocchino effettivamente.

Dev’essere bello sorvolare le Alpi in mongolfiera. Ricordo di aver visto una volta il Monte Bianco da un aeroplano di linea: fu un attimo, svettava sulle nuvole sottostanti maestoso, luccicante di neve. Chissà che paesaggi si vedranno, sospesi lassù…

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